Progetto #CHANGE – Sono come sono
L’iniziativa è in continuità con il lavoro di sensibilizzazione contro gli stereotipi e a favore del rispetto di genere che la Cooperativa Samarcanda porta avanti in particolare negli ultimi anni, attraverso attività rivolte alla cittadinanza, ai giovani e ai media.
Gli stereotipi sono rappresentazioni semplificate della realtà.
In pratica, sono un insieme di credenze e rappresentazioni che vengono associate, senza distinzioni né verifiche, a un intero gruppo di persone.
Gli stereotipi attribuiscono a priori a tutti quelli che appartengono a una categoria le stesse caratteristiche (ad esempio, gli italiani sono pigri ma creativi, i tedeschi sono organizzati ma rigidi, ecc.). Attribuiscono caratteristiche sulla base del genere. Sono, per donne e uomini, come delle manette che impediscono di fare quello che vorremmo.
Gli stereotipi di genere condizionano scelte e comportamenti in modo sottile e spesso senza che chi è condizionato ne sia consapevole.
Per esempio:
- indirizzano le aspirazioni di carriera delle ragazze verso la riserva indiana delle professioni “da colletto rosa”(insegnamento, risorse umane, ecc.)
- fanno percepire alcuni comportamenti come inadatti alle donne (es. competere per ottenere una posizione, chiedere un aumento di stipendio, prendere la parola in una riunione sovrastando la voce degli altri).
Gli stereotipi rafforzano di conseguenza situazioni di esclusione, disparità e violenza, anche violenza di genere.
Di seguito del attività realizzate sul tema:
8/3/21 #change – promuovere una educazione paritaria #unaltrastoria
Eliminare gli stereotipi anche nell’educazione delle nuove generazioni è il primo passo per promuovere una società più paritaria, senza discriminazioni che sono fondate su idee in merito al ruolo maschile e femminile difficili da estirpare.
Proponiamo alcune letture per i bambini, alcune storie non stereotipate, storie di educazione paritaria per promuovere le pari opportunità
Iniziamo a raccontare un’altra storia …
Nella giornata dell’8 marzo ricordiamo che :
- nel 2020 il 98% di chi ha perso il lavoro è donna
- su circa 200 Paesi nel mondo solo 20 sono guidati da donne
- il salario medio delle donne è inferiore a quello degli uomini in media del 20%
- le donne svolgono 5 ore e 5 minuti di lavoro non retribuito di assistenza e cura al giorno mentre gli uomini 1 ora e 48 minuti
- in Italia il welfare fatto in casa, dalle donne, fa risparmiare allo Stato 395miliardi di euro
25/11/20 La violenza digitale
La tecnologia costituisce una risorsa ma anche un luogo insidioso. Molte donne si trovano ad essere esposte attraverso internet a violenze fatte di minacce, insulti, intrusioni, foto pubblicate senza il loro consenso.
L’intento attraverso questa campagna è di promuovere e diffondere le conoscenze utili per una sicurezza on line, che permetta di continuare a vivere gli spazi virtuali come delle opportunità.
(un link utile per approfondire leadershipfemminile.com/per-le-donne/stereotipi-di-genere/)
8/3/20 Donne che parlano di soldi
Il progetto (S)Cambio è un invito a tutte le donne a rifiutare gli stereotipi imposti e ad aprire gli occhi sulle proprie reali possibilità e risorse, andare oltre le proprie insicurezze e paure ed esprimere liberamente i propri obiettivi e i propri sogni, affidandoli ad un messaggio da lasciare nel pannello
Perché lo facciamo
Fino a non molto tempo fa le donne non potevano amministrare il proprio patrimonio senza il permesso del marito o del padre, né fare investimenti o compra-vendite.
Alla base di questo approccio vi era l’idea che le donne siano incapaci di occuparsi di denaro, soprattutto rispetto a questioni complesse come ad esempio acquisti importanti o investimenti finanziari. Il denaro rimane un ulteriore terreno di inuguaglianza tra uomini e donne.
Secondo la Fondazione per l’educazione finanziaria e per il risparmio, inoltre, già dal momento della “paghetta” i maschi sono meno controllati e più liberi nel gestire le economie e incoraggiati a migliorare la propria posizione finanziaria.
Le ragazze vengono invece invitate al risparmio, al “mettere da parte” più che al ”far fruttare”, ai maschi viene sottolineato maggiormente il bello di svolgere lavori ben remunerati, le donne vengono educate a “non chiedere troppo”.
Stereotipi che rafforzano di conseguenza situazioni di esclusione, disparità e violenza.
La violenza economica è una forma di violenza di genere che ha varie forme quali il mancato accesso al reddito familiare e l’ impossibilità di disporre dei propri soldi liberamente. E’ un tipo di violenza sottile ma molto diffusa che mina il diritto all’indipendenza delle donne.
10/03/19 (S)CAMBIO – #sono come sono. Progetto fotografico per sole donne
Il progetto (S)Cambio è un invito a tutte le donne a rifiutare gli stereotipi della bellezza femminile imposti dal nostro tempo e ad aprire gli occhi sulla propria reale bellezza.
Un appello a riconoscere le proprie risorse senza la possibilità di ricorrere al fotoritocco per correggere quelli che sono considerati difetti guardando invece all’unicità di ognuna.
Con (S)CAMBIO #sono come sono, la cooperativa Samarcanda onlus vuole promuovere un 8 marzo fatto da donne “vere”
Perché lo facciamo
Attraverso la mancata accettazione della propria immagine le donne sperimentano un rifiuto di sé che nei casi più gravi, ma molto diffusi, porta a disturbi alimentari, depressione e disagio sociale, mentre negli altri casi favorisce il compulsivo investimento delle donne in attività volte a farsi accettare a scapito di una sana espressione di sé.
Affrontare la problematica degli stereotipi sulla bellezza femminile, significa promuovere la parità di genere come pari dignità e pari opportunità. Significa trasmettere, in particolare alle giovani generazioni di donne e di uomini, che il valore della persona, sia essa maschio o femmina, è un caleidoscopio di qualità, limiti e risorse e per questo quello che deve essere valorizzato è uno sguardo verso di sé e verso gli altri che vada in profondità senza fermarsi a idee irreali del ”come si dovrebbe essere”.
Progetto Seta, Cooperativa Samarcanda
Via Paraiso, 60 – 36015 Schio (VI)
tel. 0445 500048 – Fax 0445 579784