Finalmente apre le porte il nuovo servizio “IL FILO DI ROBERTA – Casa rifugio tipo B Altovicentino”.
Grazie a questo le donne che subiscono violenza potranno avere
una accoglienza protetta in abitazione ad indirizzo segreto dove abitare con i loro figli minori
partecipare a percorsi di autonomia e potenziamento dell’empowerment, inteso come conquista della consapevolezza di sé e del controllo sulle proprie scelte, decisioni e azioni, sia nell’ambito delle relazioni personali, di autonomia economica e sociali.
La casa è inserita in un contesto abitativo attualmente non ancora utilizzato con ampio parco ed è così composta: 2 camere con due letti; cucina e soggiorno; bagno ampio; accesso riservato; ampio giardino.
La casa rifugio e il progetto di accoglienza si chiamano “Il Filo di Roberta” e sono dedicati a Roberta Battocchio
Donna a noi vicina e amica, ma anche professionista preparata e competente.
A ricordo del suo operare colto, pacato, instancabile a fianco delle donne difendendone i diritti e la possibilità di autodeterminazione.
“Donna oggi è davvero un nuovo giorno, apri gli occhi e guardati bene intorno, prendi le distanze e vai oltre il muro, cerca un posto per te più sicuro…” Donna maltrattata, di Roberta Battocchio, 16/5/18
L’iniziativa è in continuità con il lavoro di sensibilizzazione contro gli stereotipi e a favore del rispetto di genere che la Cooperativa Samarcanda porta avanti in particolare negli ultimi anni, attraverso attività rivolte alla cittadinanza, ai giovani e ai media.
Gli stereotipi sono rappresentazioni semplificate della realtà.
In pratica, sono un insieme di credenze e rappresentazioni che vengono associate, senza distinzioni né verifiche, a un intero gruppo di persone.
La violenza digitale
La tecnologia costituisce una risorsa ma anche un luogo insidioso. Molte donne si trovano ad essere esposte attraverso internet a violenze fatte di minacce, insulti, intrusioni, foto pubblicate senza il loro consenso .
L’intento attraverso questa campagna è di promuovere e diffondere le conoscenze utili per una sicurezza on line, che permetta di continuare a vivere gli spazi virtuali come delle opportunità.
L’equipe Seta si occupa di ideare ed organizzare momenti in cui incentivare l’autodeterminazione delle donne al fine della promozione della libertà di scelta, dell’eguaglianza e della responsabilità personale e sociale delle stesse, fornendo loro i supporti opportuni.
Opus in Network è una rete di aziende attente alla responsabilità sociale d’impresa, che promuove azioni a favore della crescita di un benessere diffuso nel territorio dell’Alto vicentino.
In un territorio in cui storicamente le imprese hanno sempre dimostrato sensibilità verso i temi del welfare e dell’impegno etico, Opus in Network si pone come obiettivo la sensibilizzazione delle realtà produttive locali sui temi della povertà e del disagio sociale, questioni che si intrecciano fortemente alle difficoltà di accesso al mondo del lavoro di alcune persone fragili.
Questo progetto è sostenuto da Fondazione Cariverona ed è promosso dalla cooperativa sociale Samarcanda Onlus che si propone di facilitare l’incontro tra persone svantaggiate e le realtà produttive locali, attivando percorsi di orientamento lavorativo, formazione, riqualificazione e inserimento professionale; innescando così nuovi processi di inclusione sociale.
Opus in Network è un’opportunità per le aziende che vogliono incrementare il loro impatto nella comunità, attraverso dei percorsi virtuosi di responsabilità sociale d’impresa (CSR).
Per contraddistinguere le aziende partner, è stato creato un marchio che evidenzia l’impegno attivo verso la realizzazioni di nuove politiche attive del lavoro a favore di soggetti socialmente svantaggiati.
Entrando nella rete di Opus In Network, si diventa parte di un modello virtuoso che attiva percorsi non tradizionali di collaborazione tra aziende, enti no profit e i servizi sociali del territorio.
Il Collettivo Sartoriale è una sartoria e un luogo si incontro e scambio al femminile.
“Collettivo Sartoriale” è “CREATIVO” perché si ritirano capi usati e li si trasformano usando la creatività delle persone coinvolte e delle persone che mettono a disposizione i loro capi per trasformarli.
E’ “ORGANICO” perché si utilizza il riciclo per dare un valore nuovo a cose che per noi un tempo avevano un valore e delle quali non vogliamo disfarci.
“Ricostruire l’abbigliamento ” ha infatti un doppio senso: ripristinare la manualità, la manifattura e le competenze attraverso il lavoro di donne che, aiutate da persone esperte, saranno guidate in un cammino nuovo.
“Collettivo” perché solo attraverso la collettività, lo scambio culturale, la trasmissione e l’insegnamento delle competenze possiamo guardare al futuro in modo creativo inteso come “creare e non distruggere”.
Operativamente il “Collettivo Sartoriale” è in grado di:
Ripristinare capi vecchi con lavori di taglio e cucito portandoli a nuova vita;
Creare capi nuovi da uno o più capi vecchi o usati;
Formare delle persone al lavoro di cucitrice e tagliatrice grazie all’esperienza di persone che hanno ancora queste competenze;
Trasmettere la cultura dell’utilità dei capi di abbigliamento;
Stimolare la creatività delle operatrici e dei clienti;
Ricreare quel rapporto che c’era tra la sarta e il cliente, un rapporto di fiducia e di confronto.
“Collettivo Sartoriale” rientra nel progetto “Re-living. Percorsi di opportunità per donne in condizioni di povertà e situazioni di disagio sociale” finanziato dalla Fondazione Cariverona. Il soggetto proponente è Progetto Zattera Blu società cooperativa sociale onlus e la Cooperativa sociale Samarcanda onlus di Schio ne è partner attiva.
L’obiettivo generale del progetto è quello di prevenire e combattere i fenomeni di povertà ed esclusione sociale delle donne del territorio Alto Vicentino, attraverso percorsi di accoglienza, di supporto materiale e psicologico (empowerment), di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’impiego femminile associato, per sopperire le necessità primarie di donne che vivono in condizione di povertà, favorendo una maggiore presa di consapevolezza delle loro risorse e il raggiungimento di una autonomia socio-economica.
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