La violenza di genere è un fenomeno culturale in quanto dipende dalla costruzione sociale dei generi e quindi dallo squilibrio nella distribuzione del potere tra i generi stessi.
E’ un fenomeno che coinvolge la società in modo trasversale all’estrazione sociale, alla provenienza geografica, alle culture e agli orientamenti politici.
Cosa si intende per Genere ?
Il genere è un termine che fa riferimento ad un sistema di ruoli e di relazioni fra uomini e donne, che si forma attraverso un processo nel quale persone di sesso maschile e femminile entrano nelle categorie sociali di uomini e donne, categorie determinate dal contesto economico, sociale e storico, politico e culturale.
Per ruoli di genere quindi, si intende l’insieme delle norme e delle credenze che socialmente e culturalmente vengono associate al maschile e al femminile. In altre parole, ogni contesto socioculturale riconosce dei comportamenti, degli stereotipi e delle attitudini come propri di un dato genere. Per esempio, ad un maschio si può attribuire il colore blu, si può insegnare che non dovrà piangere e che dovrà giocare a calcio, mentre ad una femmina che vestirà di rosa, che indosserà gonne e che probabilmente farà la ballerina.
Cos’è uno stereotipo?
È un insieme rigido e semplificato di credenze su persone, comportamenti, eventi.
Lo stereotipo viene ripetuto e condiviso in maniera a-critica (senza chiedersi se è giusto o meno) e in questo modo può dare vita al pregiudizio. (giudizio espresso a prescindere dall’esame della realtà. In genere è un pregiudizio negativo).
Uno stereotipo può essere una specie di trappola che descrivendo una immagine crea delle aspettative, ad esempio su come si deve essere e detta MODELLI a cui ci si adegua anche inconsapevolmente e cui la società si aspetta che tutti si adeguino!
I modelli stereotipati sono presenti dai primi anni di vita e, nel caso degli stereotipi di genere, segnano in modo determinante le scelte e i percorsi delle donne e degli uomini.
Anche gli stereotipi concorrono a definire quindi quel sistema di ruoli e relazioni che definiscono la disparità di genere, evidente nella quotidianità, e rilevata dalle statistiche :
Sono inoltre una delle pratiche considerate alla base della piramide della violenza di genere
Cosa si intende per Violenza ?
Si definisce violenza “l’utilizzo intenzionale della forza fisica o del potere, minacciato o reale, contro se stessi, un’altra persona, contro un gruppo o una comunità, che determini o che abbia un elevato grado di probabilità di determinare lesioni, morte, danno psicologico, cattivo sviluppo o privazione” [World Report on Violence and Health, OMS, 2002 ]
Cosa si intende per violenza di genere ?
E’ “violenza contro le donne” ogni atto di violenza fondata sul genere che provochi un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà. Così recita l’art 1 della dichiarazione Onu sull’eliminazione della violenza contro le donne. (https://www.interno.gov.it/it/temi/sicurezza/violenza-genere)
I tipi di violenza di genere:
Violenza psicologica: le forme di violenza psicologica includono le denigrazioni, il controllo dei comportamenti, le strategie di isolamento, le intimidazioni, le forti limitazioni economiche. Si sostanziano in ogni forma di abuso e mancanza di rispetto che lede l’identità della persona come le critiche costanti, umiliazioni, insulti, controllo degli spostamenti. La violenza psicologica è la prima e più diffusa forma di violenza spesso accompagnata da altre forme di violenza. Può portare la donna a condizioni di grave prostrazione. Mina pesantemente autostima e assertività portando la donna a dipendere paradossalmente ancor più dall’autore di violenza.
Violenza fisica: è graduata da forme più lievi a quelle più gravi e comprende la minaccia di essere colpita fisicamente, l’essere spinta, afferrata o strattonata, l’essere colpita con un oggetto, schiaffeggiata, presa a calci, a pugni o a morsi, il tentativo di strangolamento, di soffocamento, ustione e la minaccia con armi.
Violenza economica: ogni forma di controllo o impedimento di carattere economico, ostacoli o divieti nella ricerca del lavoro, divieto di disporre di somme di denaro o di avere un proprio conto corrente, estromissione dalla gestione della contabilità familiare. Violenza sessuale: situazioni in cui la donna è costretta a fare o a subire contro la propria volontà atti sessuali di diverso tipo: stupro, tentato stupro, molestia, rapporti sessuali con terzi, rapporti sessuali non desiderati subiti per paura delle conseguenze, attività sessuali degradanti e umilianti.
Atti persecutori (stalking) sono condotte reiterate nel tempo tese a far sentire la vittima continuamente controllata, in uno stato di pericolo e tensione costante in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura, o di ingenerare un fondato timore per la propria incolumità o per quella di persona vicina (parente, amico, ecc.), portandola a modificare le proprie abitudini di vita. Anche gli atti persecutori sono una forma di violenza: telefonate continue ad ogni ora del giorno e della notte, sms, continue visite, e-mail, pedinamenti, irruzioni sul lavoro, minacce, lusinghe, lusinghe che si alternano a minacce.
LA VIOLENZA ASSISTITA
La violenza assistita è stata definita dal Cismai (Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso dell’Infanzia) come “il fare esperienza da parte del/la bambino/a di qualsiasi forma di maltrattamento, compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica, su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative adulti e minori”.
In Italia sono 427 mila i minorenni che nell’arco temporale 2009-2014 hanno vissuto la violenza dentro casa. Diretta o indiretta. In quest’ultimo caso il bambino prende consapevolezza di quello che sta accadendo osservando gli effetti stessi della violenza esercitata da padri, compagni od ex-partners sul corpo della propria mamma, sulla psiche e sull’ambiente in cui vive.
MECCANISMI DELLA VIOLENZA
Il meccanismo che meglio definisce le fasi di una condizione di violenza domestica subita da una donna viene chiamato “spirale della violenza” o “ciclo della violenza” ad indicare le modalità attraverso cui l’uomo violento raggiunge il suo scopo di sottomissione della partner facendola sentire incapace, debole, impotente, totalmente dipendente da lui. Le fasi della spirale della violenza possono presentarsi in un crescendo e poi “mescolarsi”. Isolamento, intimidazioni, minacce, ricatto dei figli, aggressioni fisiche e sessuali si avvicendano spesso con una fase di relativa calma, di false riappacificazioni, con l’obiettivo di confondere la donna e indebolirla ulteriormente.
Domenica 10 marzo 2019 dalle ore 10.00 alle ore 13.30 presso Officine- Mega Hub-FabLab e Coworking Altovicentino – via Paraiso, 60 – Schio
Cos’è Il progetto (S)Cambio è un invito a tutte le donne a rifiutare gli stereotipi della bellezza femminile imposti dal nostro tempo e ad aprire gli occhi sulla propria reale bellezza.
Un appello a riconoscere le proprie risorse senza la possibilità di ricorrere al fotoritocco per correggere quelli che sono considerati difetti guardando invece all’unicità di ognuna.
Con (S)CAMBIO #sono come sono, cooperativa Samarcanda onlus vuole promuovere un 8 marzo fatto da donne “vere”
Come si sviluppa Il progetto prevede l’invito alle donne a una mattinata in cui andare oltre le proprie insicurezze e paure e giocare con la propria immagine accettando che sarà “buona la prima”.
Le foto saranno realizzate dalla una fotografa Elisabetta Roncoroni attraverso l’uso di una polaroid. La propria foto, che non sarà possibile rifare, sarà consegnata alle partecipanti con l’unica richiesta di lasciare in cambio un testo scritto sul tema degli stereotipi della bellezza femminile e sul loro superamento.
Uno sguardo alle attività implementate all’interno del progetto Re-Living dalle operatrici del Progetto Seta. Nell’annualità 2018 il progetto è stato sostenuto da Fondazione Cariverona.
Ecco i risultati:
PERCORSI DI ORIENTAMENTO e accompagnamenti individuali:
– Percorsi di orientamento al lavoro ed all’autonomia : per elaborare un progetto di autonomia,
messa a fuoco delle competenze e ricerca attiva del lavoro.
– Offerta formazione professionalizzante.
– Attivazione di tirocini.
– Accompagnamenti individuali di supporto a donne in uscita da situazioni di Violenza.
SENSIBILIZZAZIONE:
– A SCUOLA con le “CATTEDRE ROSA” e l’elaborazione del “Decalogo del rispetto di genere”.
– NEL TERRITORIO con il VIDEO “IO GIOCO ALLA PARI” in collaborazione con ASD Rugby Bassano.
– CON I MEDIA e i GIORNALISTI : ciclo di incontri sulla narrativa di genere rivolto ai giornalisti e accreditato presso l’ordine dei giornalisti del Veneto. I relatori: Associazione GIULIA (Giornaliste unite libere autonome), Alberto Leiss – Maschile Plurale, Cristina Martini – (Università di Verona).
– CON LE AZIENDE del territorio : formazione rivolta ai/alle responsabili delle Risorse Umane. I temi trattati saranno la legislazione sulle molestie sul lavoro.
Opus in Network, una rete per il lavoro è un progetto realizzato da Samarcanda Cooperativa Sociale Onlus, con il sostegno di Fondazione Cariverona, con l’obiettivo di mettere in rete le imprese virtuose dell’Alto Vicentino, instaurando nuove forme di collaborazione tra aziende profit ed enti non profit. Partner del progetto sono: Ulss 4, Confartigianato, Enac, Cesar e i Comuni di Schio, Thiene, S.Vito di Leguzzano, Marano Vicentino, Santorso e Valli del Pasubio.
Le aziende aderenti alla rete hanno dimostrato un’attenzione particolare alla responsabilità sociale d’impresa, attivando dei tirocini per persone in condizione di difficoltà seguite dalla cooperativa Samarcanda. Da questo progetto è nato un albo delle aziende virtuose disponibile on-line al sito: http://opusinnetwork.samarcandaonlus.it/
In un territorio in cui storicamente le imprese hanno sempre dimostrato sensibilità verso i temi del welfare e dell’impegno etico, Opus in Network si pone come obiettivo la sensibilizzazione delle realtà produttive locali sui temi della povertà e del disagio sociale, questioni che si intrecciano fortemente con le difficoltà di accesso al mondo del lavoro di alcune persone fragili. Samarcanda si propone di facilitare l’incontro tra persone svantaggiate e le realtà produttive locali, attivando percorsi di orientamento lavorativo, formazione, riqualificazione e inserimento professionale; innescando così nuovi processi di inclusione sociale.
Con l’occasione oggi viene inoltre presentato l’albo delle 14 aziende aderenti a Opus in Network a cui verrà conferito un riconoscimento. Anche per la realizzazione di questo premio si è deciso di valorizzare l’economia locale, per cui la sua progettazione e realizzazione è avvenuta all’interno di Megahub, uno spazio di coworking gestito da Samarcanda.
Gli esiti del progetto sono raccontati attraverso la video testimonianza di quattro aziende del territorio come Turo Italia SPA, Fonte Margherita SRL, Azienda Agricola Leonardi Renato e La buona terra che hanno ottenuto dei risultati significativi da questa esperienza. Queste attività hanno avuto un impatto sulla qualità della vita delle persone coinvolte nei tirocini, sia dal punto di vista occupazionale, creando opportunità di percorsi di formazione e tirocini, sia da quello socio-relazionale, nella misura in cui gli ambienti di lavoro sono stati capaci di accogliere le persone con le loro fragilità, creando quella rete di relazioni indispensabili all’uscita dalla condizione di marginalità. Alcuni di questi tirocini si sono anche trasformati in contratti di lavoro.
Opus In Network, è una rete aperta, a cui si possono aggiungere altre aziende che desiderano diventare sempre più solidali e raggiungere i propri obiettivi di responsabilità sociale d’impresa. Infatti entrando nella rete, si diventa parte di un modello virtuoso che attiva percorsi non tradizionali di collaborazione tra aziende, enti non profit e i servizi sociali del territorio.
“Il nostro modello si basa sulla collaborazione dei diversi attori del territorio – dichiara Alberto Graziani, Vice-presidente di Samarcanda Cooperativa Sociale Onlus – perché crediamo che per affrontare la problematica dell’inclusione sociale sia necessario l’apporto di tutti. Siamo anche convinti che aiutando le persone più ai margini della nostra società, si creino benefici per l’intera collettività. Attivando questi tirocini si da la possibilità a delle persone fragili, di mettersi in gioco e dimostrare il proprio reale valore. Le testimonianze raccolte,indicano che i tirocinanti spesso si dimostrano delle risorse lavorative e umane importanti per le aziende. Questo progetto ci aiuta a diffondere una cultura dell’accoglienza, perché permette di andare al di là dei pregiudizi, dimostrando che spesso chi viene stigmatizzato, ha solo bisogno di un’occasione. Per questo vogliamo ampliare questa rete, coinvolgendo un numero sempre maggiore di aziende.”
Sono intervenuti:
Alberto Graziani, Vice-presidente di Samarcanda Cooperativa Sociale Onlus,
Luca Romano, Consulente e Direttore di LAN Network
Le aziende finora iscritte all’albo di Opus In Network sono:
Conferenza stampa di presentazione del progetto Opus in Network – una rete per il lavoro, realizzato da Samarcanda Cooperativa sociale Onlus
con il sostegno di Fondazione Cariverona.
mercoledì 21 novembre alle 12.30 presso Cooperativa Samarcanda via Paraiso 60, Schio (VI)
Il progetto nasceva dalla volontà della cooperativa di creare occasioni di incontro e di dialogo con le aziende e le realtà produttive dell’Altovicentino, per arrivare a riconoscere una rete di soggetti socialmente responsabili, disponibili a collaborare nelle diverse azioni che Samarcanda intraprende quotidianamente a favore delle persone in situazione di difficoltà e disagio sociale.
Cercheremo di raccontare il progetto attraverso la video testimonianza di quattro aziende del territorio, il cui supporto ha avuto un impatto sulla qualità della vita di queste persone sia dal punto di vista occupazionale, creando opportunità di intraprendere percorsi di formazione e tirocinio, sia da quello socio-relazionale, nella misura in cui gli ambienti di lavoro sono stati capaci di accogliere le persone con le loro fragilità, dimostrandosi anche disponibili ad aiutarle in aspetti extra lavorativi.
L’evento costituirà un momento di restituzione dell’esperienza progettuale e di condivisione delle aspirazioni di sviluppo futuro della rete. Con l’occasione sarà inoltre presentato l’albo delle aziende di Opus in Network e verrà conferito un riconoscimento alle diverse realtà produttive aderenti.
La partecipazione è aperta ad aziende, cittadinanza e operatori sociali.
Il 17 ottobre è la Giornata mondiale di contrasto alla povertà
Per mantenere alta l’attenzione e sensibilizzare le persone a questo tema, manifesteremo a favore di chi dorme per strada e a chi non ha più una casa.
Lo faremo in allegria, con la musica, il teatro e i libri, invitando infine tutt* a mangiare con noi.
La Notte dei senza dimora nel Vicentino è piena di iniziative in programma!
PROGRAMMA
13 ottobre Schio – Centro città e Palazzo Boschetti
h 17.00 Partenza dalla Stazione dei treni: Racconti per strada della redazione di Scarp de’ Tenis
h 18.30 Casa Bakhita vi aspetta a Palazzo Boschetti! Aperitivo analcolico e musicale con “The Dagored Jug Band” Presentazione della mostra “Montagnaterapia”
h 19.00 Tutti a cena! Cena su iscrizione, contattare tel. 0445 530956 – eventi@samarcandaonlus.it – WhatsApp 3703630812 (iscrizioni entro il 12 ottobre!)
h 20.00 Spettacolo teatrale “Omu Cani” – compagnia Davide Dolores
14 ottobre Arzignano – Casa Dalli Cani Via Chiampo, 23
h 17.30 Racconti e immagini di chi ha perso la casa, a cura di Scarp de’ Tenis e Casa Dalli Cani
h 19.00 Aperitivo e buffet
h 20.00 Musica e dj set
17 ottobre Vicenza – Centro Onisto Borgo Santa Lucia, 51
Il Centro Antiviolenza Sportello Donna “Maria Grazia Cutuli” del Comune di Schio, in collaborazione con Progetto Seta di Cooperativa Samarcanda, propone tre interessanti corsi rivolti alle donne:
Per partecipare è necessario effettuare l’iscrizione presso il Centro Antiviolenza Sportello Donna negli orari di apertura al pubblico: martedì, mercoledì e venerdì dalle 9.00 alle 11.00.
Info: Centro Antiviolenza Sportello Donna, via Pasini 27 – Schio (VI) // tel 0445 691391 // sportello.donna@comune.schio.vi.it
Requisiti minimi di accesso:
– cittadinanza italiana, ovvero di uno degli Stati membri dell’Unione Europea, ovvero di un Paese extra UE purché regolarmente soggiornante in Italia
– avere tra i 18 e i 28 anni
– non aver riportato condanna anche non definitiva alla pena della reclusione superiore ad un anno per delitto non colposo ovvero ad una pena della reclusione anche di entità inferiore per un delitto contro la persona o concernente detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o esportazione illecita di armi o materie esplodenti, ovvero per delitti riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici o di criminalità organizzata
– non avere svolto altri progetti di Servizio Civile
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